Ahmed Bin Mohammed Aljarwan, Presidente del Parlamento Arabo
Hanno preso il via oggi (ieri per chi legge, n.d.t.) presso la sede del Segretariato Generale della Lega Araba i lavori della conferenza convocata per rafforzare le relazioni tra le parlamentari provenienti dal mondo arabo e dall’Africa, con il patrocinio dell’Associazione dei Senati, Shura e Consigli Equivalenti dell’Africa e del Mondo Arabo e con la partecipazione del primo consigliere Ines Mekkawy, direttrice del Dipartimento per la donna, l’infanzia e la famiglia presso la Lega Araba, Ahmed Bin Mohammed Aljarwan, Presidente del Parlamento Arabo, Abdul Wasi Yusuf Ali, Segretario Generale dell’Associazione dei Senati, Shura e Consigli Equivalenti dell’Africa e del Mondo Arabo, Dott. Abdullah Hassan Mahmoud, delegato permanente presso la Lega Araba per la Somalia, Dott. Essam Sharaf, ex Presidente del Consiglio dei Ministri egiziano.
Il Primo Consigliere Ines Mekkawy, direttrice del Dipartimento per la donna, l’infanzia e la famiglia presso la Lega Araba, ha ricordato con piacere che la Lega Araba ospita questa conferenza in concomitanza con la celebrazione del Giornata della donna araba e che lo scopo della stessa è di attuare l’accordo di partenariato raggiunto durante il terzo vertice arabo-africano tenutosi in Kuwait nel 2013 per rafforzare la cooperazione e per incoraggiare l’emancipazione delle donne dal punto di vista economico e politico.
Nel corso del suo intervento, Mekkawy ha espresso la speranza che la donna egiziana possa occupare in Parlamento una parte considerevole dei posti che saranno assegnati con le prossime elezioni anticipate, sottolineando come le donne in Algeria e in Tunisia occupino rispettivamente il 31% e il 31,5% dei seggi nei propri Parlamenti nazionali. La direttrice ha poi fatto riferimento al Ruanda, indicando come in quel paese ci sia la più alta percentuale di donne in Parlamento a livello mondiale (il 63%), affermando inoltre l’importanza di rafforzare le relazioni tra le parlamentari arabe e africane.
La direttrice ha tenuto a precisare che quando la donna entra in Parlamento non si cura solo di questioni prettamente “femminili” come spesso si sente dire: essa si occupa dei problemi e degli interessi del paese, tenendo presente che le donne nei paesi arabi e africani rappresentano più del 50% del totale della popolazione.
Nel corso del suo intervento, Mekkawy ha fatto riferimento alla Dichiarazione del Cairo sulla donna araba, emanata per monitorare l’attuazione dei punti della Dichiarazione di Pechino anche dopo il 2015, nel rispetto dei valori condivisi dai paesi arabi e per emancipare la donna economicamente e politicamente, combattendo le discriminazioni e la violenza sulle donne.
Il Presidente del Parlamento Arabo Aljarwan, dal canto suo, ha sottolineato il ruolo fondamentale giocato dall’Associazione dei Senati nel favorire la cooperazione e lo scambio reciproco di valori condivisi, propri della democrazia, e nel garantire il rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto in tutti i Parlamenti arabi e africani. Ciò contribuisce, infatti, a realizzare la sicurezza e la pace in Africa e nel mondo arabo e concorre in modo positivo allo sviluppo e alla lotta alla povertà e alle carestie, oltre che al rafforzamento del ruolo della donna nell’ambito dello sviluppo globale del proprio paese.
Aljarwan, nel corso del suo intervento, ha affermato che il Parlamento Arabo attribuisce un‘importanza fondamentale al ruolo giocato dalla donna all’interno dei singoli parlamenti nazionali, esprimendo il desiderio che vengano davvero messi in pratica i principi dei diritti umani in generale e dei diritti della donna in particolare: essa rappresenta infatti più della metà della popolazione del proprio paese e ne è parte attiva dal momento che produce e provvede a informare e istruire “l’altra metà”.
Il Presidente ha poi affermato che il Parlamento Arabo è composto da 4 delegati per ognuno dei 22 paesi arabi membri, per un totale di 88 parlamentari e che lo statuto costitutivo prevede la necessità di avere una rappresentanza femminile. Le parlamentari sono 13, per una percentuale del 15,5% sul totale, tra cui due rappresentanti nell’Ufficio del Parlamento (il più alto organo del parlamento stesso), una con la carica di Primo Vice Presidente del Parlamento e l’altra di Presidente della Commissione per gli affari sociali e culturali e per la donna e i giovani (una delle quattro commissioni in seno al Parlamento.
La partecipazione delle donne al Parlamento Arabo è una parte importante del loro contributo ai progetti di sviluppo politico dei propri paesi e al rispetto dei diritti umani, sociali e culturali e ciò riflette in diversi campi come i diritti delle donne nel mondo arabo e nel continente africano inizino a essere più riconosciuti.
Il Presidente ha sottolineato come il Parlamento Arabo inviti a eliminare le barriere che impediscono alla donna di ricoprire il suo giusto ruolo nei processi decisionali dei paesi arabi o africani di provenienza e a garantire che la donna abbia accesso a posizioni pubbliche secondo le sue competenze e senza discriminazioni, incoraggiando a includere nelle Costituzioni e nei corpi legislativi dei paesi arabi e africani adeguate norme a sostegno dei diritti politici della donna.
Aljarwan ha indicato come il Parlamento Arabo e gli enti dedicati alla donna nell’ambito della Lega degli Stati Arabi dovrebbero pubblicare un rapporto annuale dettagliato sulla condizione della donna araba, controllando l’evoluzione delle legislazioni nazionali all’interno dei paesi arabi e il reale impegno nell’attuazione di queste normative per quanto riguarda i diritti della donna.
Il Presidente del Parlamento Arabo ha invitato i media a impegnarsi a raccontare i fatti con professionalità, al fine di eliminare l’immagine negativa e falsa che viene data della donna araba e africana, immagine che la danneggia, la indebolisce e compromette la sua capacità di farsi carico, proprio come gli uomini, degli oneri della società.
Aljarwan ha chiesto poi di non dimenticare il pesante impatto che hanno sulla donna i vincoli familiari: la famiglia è, infatti, il primo nucleo in cui il neonato cresce, si confronta e acquisisce buone o cattive abitudini, dove assumerà determinati comportamenti a seconda delle proprie inclinazioni naturali, dell’educazione ricevuta e dell’ambiente familiare in cui vive. L’invito è stato quello di lavorare per evitare all’interno degli ambienti familiari situazioni in cui i bambini possano trovarsi coinvolti nella rete di gruppi estremisti o portatori di idee oscurantiste. Bisogna dunque che le famiglie seguano i propri figli e li tengano sotto controllo, soprattutto alla luce dell’enorme diffusione dei social network a cui i bambini accedono a tutte le età.
Il Presidente del Parlamento Arabo ha sollecitato i vari governi a istituire programmi e piani informativi che evidenzino l’importanza del ruolo della donna nella società e che servano a sensibilizzare la stessa sui propri diritti e doveri, sostenendo la sua partecipazione attiva alla vita politica, sia come elettrice che come candidata, consentendole di impegnarsi nelle attività sindacali e nelle altre organizzazioni della società civile.
Aljarwan, infine, ha rivolto un appello a tutte le organizzazioni arabe che si occupano dell’infanzia, sia appartenenti alla Lega Araba che semplicemente a essa collegate, affinché lavorino per seguire i bambini arabi che abbiano perso i propri cari a causa di guerre o conflitti.
Abdullah Hassan Mahmoud, delegato permanente presso la Lega Araba per la Somalia ha evidenziato, nel corso del suo intervento, l’importanza di rafforzare le relazioni arabo-africane a servizio della causa comune e di aumentare gli investimenti condivisi, in particolare tenendo conto del fatto che il mondo arabo possiede le risorse finanziarie e il continente africano possiede le materie prime necessarie per avviare grandi attività industriali a servizio di entrambe le parti. Allo stesso modo ha asserito che i lavori della conferenza siano volti al sostegno e al rafforzamento delle relazioni tra le parlamentari delle due aree, ricordando che si tratta di un passo che si attende da tempo e che potrà contribuire all’arricchimento dei rapporti arabo-africani.
Mahmoud ha invitato a istituire una commissione arabo-africana coinvolgendo tutti i settori della cooperazione, tra cui in particolare le relazioni economiche e lo sviluppo degli investimenti arabi, ricordando come l’Occidente abbia sfruttato le ricchezze del mondo arabo e del continente africano; è questo il momento di istituire dei progetti comuni e utilizzare le risorse dell’Africa a favore delle due regioni.
Abdul Wasi Yusuf Ali, Segretario Generale dell’Associazione dei Senati, Shura e Consigli Equivalenti dell’Africa e del Mondo Arabo ha affermato l’importanza della conferenza per rafforzare la cooperazione tra le due parti e consentire uno scambio di know-how tra le donne arabe e le loro colleghe africane, elogiando il fatto che la percentuale di partecipazione delle donne in Parlamento sia molto alta nei paesi africani.
Nel corso dei tre giorni della conferenza si discuterà di progetti specifici per avvicinare il mondo arabo al continente africano, degli strumenti da adottare e dell’emancipazione politica ed economica della donna in entrambe le aree.
Pubblicato sul sito “Youm7” in data 08/02/2015, traduzione dall’arabo all’italiano.
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